mercoledì 5 giugno 2013

UNA GUERRIERA PER UNA GRECIA “A REGIME MILITARE”.


Sull’onda del successo degli Immortali con Henry Cavill Mickey Rourke e Freida Pinto, un film in chiaro e scuro a colori cupi con scenari da capogiro che rievocano l’atmosfera di 300 il primo film che ha creato un genere sui classici della Magna Grecia, sta per sbarcare nelle sale la Furia dei Titani.

Effetti speciali a raffica il film si snoda sulla liberazione dalle catene dei Giganti per perpetrare la loro vendetta contro l’umanità con obiettivo della fine del mondo, così come da copione.
Perché tutti i malvagi che compaiono sulla Terra è questo a cui aspirano per cambiare il mondo e le persone a loro immagine crudele sotto ogni forma di razza superiore.
Ma il mondo va avanti con il suo ritmo biologico e le sue leggi di natura che comprendono anche le eccezioni. Come dire che il mondo è bello perché vario e rispetto per tutti noi che ci siamo.
A voler cambiare è anche la segreta aspirazione che coltiva ogni donna, la quale più che il mondo vuole cambiar gli uomini perché da secoli e millenni hanno il potere che non intendono condividere col gentil sesso e meno che meno, qualora fossero leader, con gli stessi uomini.

Insomma, cambiare il mondo per una donna va inteso come lotta di potere al quale si può accedere seguendo due scuole di pensiero: quella tramandata dai classici per far  battaglia fino all’ultima goccia di sangue, o quella della pace seguendo la filosofia di Gandhi quale unico vero rivoluzionario dell’epoca moderna.
Infatti negli Immortali non a caso è stata scelta un’attrice indiana, Freida Pinto, alla quale è stato affidato il ruolo di sacerdotessa vergine custode dei segreti del futuro, in grado di controllare gli eventi con la sola forza della mente che, in tutta calma e in trance riusciva a ipnotizzare chi la circondava placando gli spiriti bellicosi del male per esaltare quelli rivolti al bene, incarnati sempre da eroi bellissimi dalle forme plastiche. Come Henry Cavill appunto, in Teseo. Un classico.

Gira e rigira è sempre lì che si ritorna perché la Magna Grecia è la culla della nostra cultura occidentale che si è poi miscelata con quella ebraica e religione monoteista con un unico Dio al posto di tanti Dei.
E qui scatta la nota curiosa, quella che ci fa riflettere sulla scelta della protagonista che sembra portata sulla scena per seguire un disegno tratteggiato da lobby occulte.
Infatti la protagonista de La Furia dei Titani, scalzata l’indiana Freida Pinto, è Rosamunda Pike l’attrice dalla bellezza bionda e dolce come il miele messasi in luce per aver dato gioia di vivere a Paul Giamatti, l’ebreo inquieto della Versione di Barney, nel ruolo della terza moglie con il quale
aveva fatto una famiglia felice allietata da tre figli.

Da casalinga soddisfatta a guerriera in un classico, il passo è stato importante perché la trasformazione è sorprendente poiché il viso dolce e sorridente si è trasformato nel ghigno di una guerriera dalla forza bruta.
A dimostrare che in caso di emergenza e di crisi, le donne sanno essere combattenti al pari degli uomini, impugnando la spada per combattere ed abbattere il comune nemico che vuole distruggere l’umanità e la vita sulla terra.
Che, tradotto, va inteso come lotta per il rispetto dei diritti e dell’ambiente.
E quando la lotta si fa dura, le dure si devono mettere a lottare. E’ uno sprone questa nuova eroina per la Grecia che oggi è in fiamme perchè offre l’opportunità alle donne di prendersi il potere anche con la forza bruta e con le armi come fecero a suo tempo i Colonnelli, finalmente vincendo sui giganti che controllano l’economia tenendo in mano le sorti dei Paesi in un delirio di onnipotenza per salvare o distruggere, quella “feta” di potere che loro compete.
In caso di emergenza si può. Immagina,  Donna, un colpo di Stato militare, per una Grecia a dittatura femminile!
Ma questo non è un classico.

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