venerdì 7 giugno 2013

LA SVOLTA DELLA RAI. COSI' PARLO' ALDO GRASSO, SANTORO RE PER UNA NOTTE


LA SVOLTA DELLA RAI. DI TUTTO DI PIU'
Molto interessante l’intervista concessa dal critico televisivo Aldo Grasso, resa in occasione dell’evento Settembre Italiano in Via Farini a Parma con la quale, interrogato da Andrea Gavazzoli di Tv Parma, ha spiegato la Tv dagli albori ai giorni nostri indicando in tre punti le rivoluzioni che hanno caratterizzato la sua evoluzione.

Il primo è rappresentato dalla comparsa delle Tv commerciali che, ampliando il parco giochi delle reti televisive, ha aperto la gara competitiva in quanto “più si vede e più si sceglie, principio fondamentale della democrazia che induce nel contempo ad innalzare il livello qualitativo”.
La seconda rivoluzione è indicata nel Telecomando perché ha permesso agli utenti di fare comodamente zappimg sdraiati sul divano consentendo così di spaziare da un programma all’altro, senza dover rimanere fissati anche controvoglia su un solo canale, per la pigrizia di doversi alzare.
La terza, è il Digitale Terrestre che consente l’introduzione di una miriade di canali in cui tuffarsi golosamente facendo veloci puntate, ad inevitabile rischio di una sorta di mordi e fuggi senza fermarsi ad approfondire..
C’è però una quarta rivoluzione di cui il prof. non ha parlato, sicuramente perché non l’aveva ancora visionata, essendo andata in onda la sera stessa a tardi orario. E’ il programma trasmesso da Rai Uno della serie Rai Notte diretta da Gabriele La Porta, intitolata Città Amara. La rivoluzione è tutta nel contenuto in quanto l’argomento trattato andava decisamente oltre al piccante. Diciamo pure hard perché parlava di trasgressioni sessuali, con tanto di immagini porno di ragazze in primo piano impegnate nella lap dance,   in topless e sculettanti con sederini a filo dentale. Non solo, le immagini si arricchivano anche di flash e qualcuna, in un briciolo di pudore, era sfocata a rappresentare incontri lesbo, triangoli e ammucchiate, rapporti sado-maso con descrizione dettagliata di ogni forma di piacere: da quello esibizionista a quello urogenitale, da quello necrofilo a quello feticista in una girandola di Sesso Matto e quant’altro che solitamente si vede a tarda notte nelle Tv private.

Perfino la musica scelta come sottofondo era identica alla colonna sonora di uno show hard intitolato Le Peperine”,   un genere incentrato sullo strip e lap dance. Ma sotto forma di inchiesta, la Rai  faceva un’indagine fra le nostre città avvalendosi anche  della consulenza di autorevoli esperti  come Riccardo Schicchi e varie manager femminili, tutti esperti del settore porno, che volgarmente in “gergo” vengono anche chiamati papponi e maitresses. Così, nel nobile intento di informare gli italiani di qualcosa che hanno già visto e stravisto nelle loro Tv locali o sbirciato (alzi la mano chi non lo ha mai fatto!) via Internet, la Rai di fatto ha sdoganato la pornografia Tv.  
E’ un po’ come succedeva negli anni ’60-70 con i film tipo Europa e Mondo di Notte, che sotto-forma-docu presentavano gli spogliarelli più hard dei Night club delle Capitali, facendo cassetta al botteghino. Uno, in particolare, veniva anche proiettato nelle scuole. Ricordo che si intitolava Helga e faceva parte di un programma di educazione sessuale in cui si  faceva vedere come nasceva un bambino, con immagini nude e crude in posizioni ginecologiche a vagina sbattuta in primo piano. Una scena che mi aveva shoccato perché io pensavo che i bambini nascessero dall’ombelico. Correva l’anno…Non lo dico.
Evidentemente la Rai è uscita allo scoperto con il porno-docu, per essere al passo con i canali commerciali dove da tempo il sesso è liberalizzato e presentato in tutte le salse, senza censure. Con la differenza che queste ultime hanno il puro scopo di divertire catturando ascolti (l’auditel lo conferma), mentre con il porno-docu a scopo didattico e il si vede-non si vede, si dice ma non si fa, si guarda ma non si copia, più che accender l’interesse spesso può la palpebra pesante.
                     
                      QUANDO SANTORO SI FECE RE-PER-UNA-NOTTE RAI
Santoro a Bologna in Raiperunanotte, ha raccolto intorno a sé, al Palarazzo di Bologna, migliaia di persone. Tutte a protestare contro la chiusura dei talk show “pollai” come ha detto Berlusconi perché troppo faziosi e disturbanti della quiete elettorale. Quella quiete che lui in tanti anni di Governo è riuscito a creare, fra i media per primi, per consentirgli di regnare indisturbato seguito da tanti servitori che ha impunemente corrotto. A dimostrarlo sono tutti quegli spettatori accorsi in massa per applaudire tanti ospiti  scesi in campo per parlare  contro il Premier.
E’ come se la gente pensasse tutto il contrario di quello che dicono giornali e televisioni.
Comunque è sorprendente questa piazza che Santoro ha finalmente conquistato, il coronamento del suo sogno (Berlusconi va arrestato) e la sua rivincita dopo il bavaglio imposto ad Anno Zero in attesa delle elezioni.
Anche con Beppe Grillo era successa la stessa cosa tanto che si gridava al miracolo mediatico. Sì, però poi ha vinto Berlusconi.
Questa volta sembrerebbe diverso, perché il clima è diverso. Perché l’esasperazione è alle stelle? No, perché i media fra cui tanti dipendenti e dirigenti Rai per una volta si sono mobilitati, nominando Santoro loro Re.

Attenzione: Re per una notte è il titolo di un film (con Jerry Lewis)drammatico e grottesco, Re per una notte è una trasmissione Tv per esaltare degli imitatori.
Speriamo che Santoro non sia l’imitazione di sé stesso nel senso che la sua sia solo una parodia, in attesa di ritornare alla sua trasmissione con le cose tutte a posto come prima, con Berlusconi che non si perde una puntata e tutte le volte si arrabbia.
Sì, però poi la gente vota per lui perché, come dice Aldo Grasso, Santoro e tutti i talk show similari non sono in grado di spostare voti.
Perché diciamolo, anzi lo dice Mario Monicelli chiamato a dare la sua testimonianza, gli italiani volevano uno come Berlusconi che li rassicurasse. Le sue parole erano un toccasana: “Io sono un lavoratore come voi, mi sono fatto da solo lavorando e sgobbando e facendomi largo con una barca di soldi.
Io sono il solo uomo in grado di governare questa azienda Italia facendola crescere e prosperare creando posti di lavoro, facendo vivere tutti nel benessere  come  nelle mie aziende, in una sorta di miracolo: il miracolo Italiano”.
E gli Italiani dopo tanti anni sono ancora qui ad aspettare che oltre alle chiacchiere si avveri qualcosa.
E la grande speranza? è dura a morire. Giammai, non bisogna sperare perché la speranza è stata inventata dai padroni per tenere buoni i servi: “Boni, state boni…(un ritornello già sentito) che poi arriva il premio in Paradiso. Lavorate e pregate e…state boni…”No, non dobbiamo avere più speranze, afferma deciso Monicelli.
Ma perché il 60% degli Italiani votano Berlusconi? Perché secondo Daniele Luttazzi amano prenderlo nel culo. Una pratica descritta da Luttazzi in tre fasi mentre si accoppia con la “ragazza di turno”: primo, posizione a pecora, secondo apertura dell’ano e terzo ahi ahi ahi!!! Questa è la fase in cui si trova l’Italia.
E allora la domanda è: era il caso di fare questa piazzata? Lo sapremo dopo le elezioni. Sì ma se perde Berlusconi, Santoro diventerà il Re della Rai?
La Rai infatti sta andando alla deriva, dice un suo ospite dipendente di questa Azienda, è indebitata fino al collo (come lo è l’Italia) e ci vuole qualcuno che sia in grado di farla riemergere. Mica Berlusconi però sia chiaro, perchè stavolta ci vuole un vero lavoratore come noi, uno che si è fatto il mazzo in Rai e in Parlamento Europeo, uno che non ha mai abbassato la testa di fronte a Berlusconi…
E allora… Santoro Re per la Rai. Che lo dica francamente!
Vabbè poi è andato a La 7 e nel suo talk Show ha invitato Silvio Berlusconi il quale ha tenuto la scena burlescamente, tanto da essere poi rieletto dopo aver ceduto il passo a Mario Monti.
Perchè Silvio c'è e non solo le donne lo amano, ma anche tutto il PD. ahi ahi ahi!!!!!.Che dolor


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