giovedì 11 luglio 2013

APPUNTI DI VIAGGIO TRA CIRCONCISIONE ED INFIBULAZIONE

  Turisti fai da te? Ahi ahi ahi!
E invece no. Il turismo fai da te è quello che meglio insegna a vivere la cultura di un Paese. Prendi una telecamera evvai!, così come vediamo in tanti docu di viaggio nelle Reti non generaliste con format stranieri o in quelli di Licia Colo’ con servizi amatoriali sempre molto interessanti da vedere.
Ma è meglio ancora con un taccuino perché si sa che certe cose in Tv non possono sempre apparire. Un conto è descrivere particolari intimi un altro è rappresentarli con immagini perché l’impatto potrebbe rendere tutto molto volgare o quanto meno morboso. A meno che non gli si dia una connotazione scientifica che allora sfocia nella introspezione sotto forma di chirurgia ginecologica. Ma dal lettino del dottore a quello del mostro horror il passo è breve.
Molto meglio gli appunti.

Sull’infibulazione e circoncisione per esempio molto praticati nei Paesi mediorientali e africani. Sono incisioni chirurgiche agli organi genitali femminili e maschili che comunque fanno la differenza a tracciare la diversità sul piano familiare e sociale dei due sessi.
Infatti se quello maschile serve ad iniziare il bambino ad aprirsi al mondo in tutta la sua potenza virile, quella femminile (infibulazione) serve a restringerla negandole la possibilità di far esplodere il suo potenziale di femmina per trovare un posto solo come madre al servizio di tutti i componenti la famiglia, maschi in primis.
Per fortuna in molti paesi è stata abolità mentre tutti hanno mantenuto il rito della circoncisione al quale è stato sotto posto anche Gesù perché praticato indistintamente sia da Ebrei che dagli Arabi che con questa pratica possono dire di aver trovato un punto in comune oltre la Striscia di Gaza. L’iniziazione comincia molto presto ed al rito partecipano familiari e parenti, bambine comprese alle quali fin da piccole viene esibito il maschietto senza alcun pudore.
A Nabeul una sera mentre giravo per il mercatino, la folla si è fermata per fare largo a un gruppo che avanzava con il bambinetto davanti vestito a festa da piccolo Arabo col cilindro bordeaux in testa per andare a festeggiare la sua circoncisione. Era tutto bellissimo perché traspariva autentica gioia fra il gruppo con le bambinette che saltellavano intorno al loro amichetto contente che da bambino fosse già diventato ometto. evviva!
Per noi occidentali sono cose incomprensibili perché è impensabile che le bambinette siano messe intorno a festeggiare l’uccellino di un bambino.
Non abbiamo questa cultura. Per fortuna o forse no perché poi c’è il rischio di crescere bambine senza mai avere visto “lui”. Come la barzelletta del tale meridionale che volendo mettere alla prova la verginità della sua sposa, si dipinge l’uccello di tanti colori davanti agli amici ai quali dice sicuro che: “…se lei si meraviglia invece di spaventarsi, vuol dir che non è più vergine.Puttana è!”.
L’evento della circoncisione è talmente importante che viene immortalato e conservato fra gli album di famiglia. Una sera mentre ero ospite, i bambini mi hanno portato uno di questi con le immagini che a me sembravano fin troppo crude mentre guardavo con curiosità la naturalezza con la quale mi venivano presentate le foto prima e dopo l’intervento con la bambina a segnare col ditino.
Un’altra volta invece mi hanno fanno vedere anche il filmino della festa all’uccellino di un bambino il quale ormai era diventato un ragazzino del Liceo per cui si vergognava di fronte all’esibizione che mamma e sorellina mi facevano assistere anche se era palese il mio disagio. Nel frattempo scorrevano altre immagini della Tv con l’Italia vacanziera in corsa verso le spiagge o nelle pinete dove si portava in tavola lunghi vassoi di porchette alla cui vista le donne di casa si mettevano a gridare schifate guardandomi come a dire “Ma tu mangi quella roba?” .
Certo che no è stata la risposta da bugiarda.
Quando le culture si mettono in scena sottolineando le diversità o si fa finta di accettarle oppure si fa finta di niente sfoderando un bel sorriso. Facendo finta a volte si superano ostacoli nelle diversità culturali, nei gusti e nei comportamenti sessuali che vengono accettati con un certo distacco per non lasciarsi coinvolgere come dei provinciali aperti a tutto il nuovo che avanza col rischio di indietreggiar per fare posto.
Ora la domanda è: fissando l’attenzione sulla cosina, per una donna meglio porchetta o infibulata?
Meglio essere mamma dimenticandosi di quella cosa lì.
Tanto ci sono sempre gli uomini a ricordarlo. Sì ma quando gli pare a loro perché se glielo rammenti allora scatta l'effetto porchetta o l’infibulazione!

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