lunedì 4 novembre 2013

KATHARINA E I PECCATORI DI PROVINCIA

               
Non era particolarmente bella e neanche una bocca di rosa. Carina sì, ma piccoletta, le gambe un filino storte, la bocca semiaperta con un nasino a narici dilatate.
Il fondo schiena abbondante e i seni a piccola taglia. Insomma una ragazza come tante degli anni 80, ma con una marcia in più che faceva fremere solo ad immaginarla: lei era polacca e ballerina. Katharina Miroslava.
Non c’era ancora l’invasione delle badanti moldave, delle ucraine o rumene né tanto meno le bellissime russe per cui le straniere erano viste come mosche bianche.
Poi, solo il sentir dire che ballava nei nights aveva fatto scattare subito il verdetto di colpevolezza. Almeno fra il popolino aizzato dalla stampa locale che sotto metafora  la prendeva per i fondelli.Perché questa è la stampa bellezza.
“Lo ha ammazzato lei” si sentiva sussurrare fra il pubblico mentre Katharina con aria indifferente, quasi a non rendersi conto in che pasticcio si fosse cacciata, assisteva distaccata al suo processo.
“Guarda com’è vestita!” dicevan le donnette alle quali mancavano solo i i ferri e la calzetta ad emulare quelle spettatrici di Place de La Concorde, in attesa del taglio della testa di Marie Antoinette. Così la ballerina polacca era già stata dal popolino condannata.
Giustamente perché effettivamente il look era da urlo: all’interrogatorio in Tribunale un giorno si era presentata con la pancia scoperta fino all’ombelico, i calzoni a righe da pirata e la camicetta annodata sotto il seno. Uguale uguale a Loredana Bertè quando cantava “E la luna bussò…fammi entrare…”
Luna nera di sicuro. Terribile! Ma il bagno di media e di fotografi la consacrava diva. Un ruolo che lei dimostrava di saper sostenere con pose da star e verbosità incontinente.
Arrivarono perfino le sfilate e le foto osè su un settimanale patinato che un’edicolante del Centro mostrava a tutti invogliando a comprare la rivista: “ Che guardi guardi la Katharina che roba. C’ha proprio un bel culo!”
Insomma…mica tanto: è finita in prigione!
Scontata la pena Katharina si è impegnata sul serio facendo Peccato con un libro per poi tornare a Parma come scrittrice in erba. La città l’ha accolta facendole ancora una volta tanta pubblicità con ospitate in Tv locali.
Dopo tante bastonate ecco offrirle la carota come si fa nel circo.
In questo caso mediatico, perché sembra una frettolosa mediazione in stampa casareccia come una sorta di pasta e fagioli.
Un peccato di gola al quale una città di provincia non sa resistere in quanto piatto rustico naturale della tradizione delle campagne della Bassa Parmense.
Così tutto va ben quel che finisce bene anche se alla fin fine rimane il dubbio su una domanda: ma chi avrà scritto il libro,Katharina? Naaaa!!!
                     




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