mercoledì 27 novembre 2013

PROFUMI, GIOIELLI E TANTI BALOCCHI.


   A Letizia Casta il compito di accendere le Luminarie dalla Torre Eiffel ai Champs Elysées a illuminar tutta Parigi, O Cara.
E non si fa per dire perché le luminarie costano una cifra.
Infatti a Parma non si sono ancora accese sulle strade per cui molti negozi hanno già provveduto con le cascatelle di luci a muro o quelle interne a intermittenza che fanno altrettanto décor al punto vendita.
Le luminarie più belle che ho visto erano quelle di Torino di anni fa, che raccolgono in tour i turisti per andarle ad ammirare poiché inserite nell’itinerario delle gite in pulman - che molte agenzie di viaggi organizzavano fino a poco tempo quando ancora non c’era la crisi – i quali partivano da Palazzo Madama per puntare al Lingotto passando da Stupidigi per poi finire con le luci sulla città. Insomma una festa.
La Festa Parmigiana invece è già finita da tempo per cui ci si accontenta di quel che si trova sulla piazza per fare l’immancabile corsa ai regali di Natale.
Come tutti gli anni ci facciamo un pensierino in questa rubrica ad elencare i cadeaux che andran per la maggiore tenendo un occhio al borsellino e uno all’indice di gradimento.
Il quale sale sempre e solo con i due regali più gettonati come i profumi ed i gioielli, mentre il pizzo, riservato per l’ultimo dell’anno, continua a farla da padrone fra la lingerie e abiti da sera. Sono in scarsa produzione i calendari con il solito Pirelli che quest’anno si è lanciato nelle nudità d’autore, mentre l’ultima ad insistere per mettersi a nudo è la Raffaella Fico nell’intento di scatenar la gelosia di Mario Balottelli facendola vedere a tutti come mamma l’ha fatta. La Pia. Affari sporchi di famiglia che non ci riguardano così come il calendario si presume.
Gli spot pubblicitari televisivi non si sono ancora scatenati con gioielli e profumi aspettando di offrirli come si fa con i cinepattoni verso il Natale per far fare il pieno di acquisti, per cui c’è molta attesa per vedere le novità.
Sì perché l’unica fin’ora registrata sul piano profumi è quello di Dolce & Gabbana che propone in coppia due dei suoi più famosi testimonial come The One e Love impersonati da Mattew mc Conaughey e Scarlett Johansson.
La Johansson ha rubato lo spot alla Casta mantenendo la colonna sonora con la voce di Mina, mentre Letizia si consola accendendo i lumi a Paris in una sorta di match nel quale uscirne illuminata sui Campi Elisi. Insomma…
Sempre più spesso gli spot sono piccoli racconti e quello di Dolce e Gabbana è abbastanza curioso perché segue il filone fumettone, piuttosto che quelli del fumetto molto accattivanti di Gucci

 o di Paco Rabanne, per far fare un salto indietro ai protagonisti in una sorta di Come Eravamo Felici pur Non avendo Niente Tranne che il Nostro Amore: nudi, con due gocce di profumo. A differenza di Marylin che invece ne metteva uno. Insomma…
A parte queste sottigliezze superficiali, il messaggio è comunque ambiguo come un Dolce & Gabbana perché si presta a due interpretazioni: il primo è l’augurio a tutti i giovani di ritornare ai tempi dei loro nonni per rimboccarsi le maniche e ricostruire con la forza del loro amore, un altro è quello di sprono a muoversi perché altrimenti perderanno tutto quello che hanno ereditato.
I profumi sono abbastanza alla portata di tutti perché si trovano già a prezzi scontati del 40%. Il mio preferito l’ho visto al prezzo speciale di 20 euro per esaurimento serie (solo due in scaffale) per cui non me lo sono fatto scappare, per nostalgia canaglia. E’ il Giorgio di Beverly Hills, un profumo antico che furoreggiava negli anni 80 la cui fresca essenza è comunque ancora molto attuale.
Paradossalmente in un momento di crisi come questo andranno molto i gioielli e questo grazie all’offerta del Compro-Oro che favorisce lo scambio fra vecchi gioielli accantonati nel cassetto con uno di foggia più nuova e attuale da regalare alla propria compagna/o, ad un figlio/a  (o, perché no, ad una/o nipote) facendo un ottimo affare nel figurar bene senza intaccare il patrimonio della riserva aurea di famiglia.
Mancano all’appello i soliti balocchi sui quali non cade mai la crisi perché i genitori sono disposti a spendere facendo sacrifici essendo sono diventati molto costosi in quanto più che pupazzi, bamboline e pistole, i bambini esigono p.c. e telefonia mobile, con tutti gli annessi del settore elettronica. Giustamente per essere connessi anche loro. Sì, però che stress!

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