martedì 30 settembre 2014
RITRATTO DI DONZELLETTA
QUANDO DARIA COME BERTA FILAVA
Che sorpresa Daria Bignardi intervistata da Fabio Fazio che ha la straordinaria abilità di rendere tutti straordinariamente normali nella loro genialità o hallure o fashion che si voglia.
Come è accaduto la settimana scorsa per Carla Bruni, in versione sobria e dimessa di casalinga come tante sposata a un uomo importante, la Bignardi si propone in versione Marianna che vien dalla campagna, raccontando, come in una sorta di Quando Berta Filava (le favole di campagna che si recitavano intorno al camino) le sue origini bucoliche fra la bassa padana, le stalle e genitori monarchici e fascisti, comunque molto aperti perchè non l'hanno ostacolata nella scelta di diventare comunista.
E' molto differente dalla Bignardi delle Invasioni Barbariche impostata qualche volta un filo supponente e diciamolo, abbastanza snob.
Invece questa sera in piacevole versione romantica ragazzina (sembra che dimostri meno di trant'anni) è deliziosa facendo quasi tenerezza.
Ma come tutti i grandi quando è in scena si trasforma sapendo condurre il gioco come poche.
Mi aveva delusa a suo tempo con il faccia a faccia con la Gruber perchè si scandalizzava delle parti erotiche del libro Streghe rifiutandosi di leggerle perchè troppo hard.
"Mi vergogno, mi vergogno" continuava a dire. Ma poi ho capito che faceva parte di quella scuola di Fabio Fabio in cui la finta meraviglia e il candido stupore servono a far sciogliere gli ospiti mettendoli a loro agio. Insomma, una strategia del semo bboni e volemose bene che comunque lascia il tempo che trova.
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