sabato 25 maggio 2013

CODICE GENESI. DENZEL WASHINGTON E’ OBAMA NEL FUTURO.


 Quando uscì il film 1994 Fuga da New York, fece molto scalpore per l'ambientazione perchè proponeva una metropoli del futuro (il film era girato negli anni 80) abbandonata in mano a bande che dettavano le loro leggi basate slla violenza, sorprusi, ricatti e rapimenti.
Ad impersonare l'eroe era un giovanissimo Kurt Russell, dal fisico scolpito ornato di tatoo e borchie, e dalla mascella quadrata che gli conferiva una faccia da duro, ma dal cuore tenero perchè gli occhi erano azzurri e trasparenti.
Infatti la sua missione era quella di sgominare una banda per mettere in salvo il Presidente degli Stati Uniti.
I film sul futuro della terra immersa in uno scenario apocalittico in quel tempo andava per la maggiore. Il genere era stato ampiamente trattato da Mad Max, con interpreti Mel Gibson e Tina Turner,e sviluppato in maniera più inquietante con la serie del Pianeta delle Scimmie con Charlton Heston, interprete anche di un film interessante dove si immaginava la terra in cui mancava completamente il cibo, carne in primis, e i ricchi potevano affittare appartamenti con in dotazione una bellissima ragazza che diventava loro schiave in cambio di un po' di cibo.
Il comune denomitatore era sempre rappresentato dal giovane bianco bellissimo e aitante che si batteva per far trionfare un minimo di buon senso, in un totale movimento della follia nella quale si danzerebbe sulla terra nel prossimo futuro.
Per questo è curioso e interessante che ad impersonare del fil Codice Genesi sul genere apocalisse metropolitano, sia stato scelto Denzel Washington che, alla bella età di 55 anni, si ritrova nei panni di un guerriero pronto a combattere come un gladiatore nell'arena.
Un'età che comunque non gli pesa perchè, se da giovane era un tipo fighetto, agile scattante e mingherlino come Obama, col passare del tempo è diventato un maschio possente e cazzuto da incutere un senso naturale di rispetto, raccolto lungo il percorso della sua carriera, costellato da personaggi positivi, sempre dalla parte del bene, coraggiosi e combattivi nel far trionfare la giustizia. Anche se, a dire il vero, la miglior interpretazione l'ha data nel ruolo, Training Day, di una canaglia: un poliziotto di colore che gestiva il racket della droga. Unica eccezione che gli è valsa anche l’Oscar.
Dopo la brillante prova di Pelham 123, in cui era impegnato contro un terrorista sul metrò, seguita a Ganster in America e Il Rapporto Pelican, è ora alle prese con l'impegnativo ruolo in The Book of Eli, tradotto appunto  in Italiano con Codice Genesi, il codice da decifrare, racchiuso nelle tavole dell’Antico Testamento da trovare fra le righe della Bibbia e ora in possesso di Denzel, per salvare l’umanità dalla fine del mondo.
La storia si svolge in  un futuro non troppo lontano, circa 30 anni dopo l'ultima guerra: città abbandonate, autostrade interrotte, campi inariditi - i segni di una catastrofica distruzione. Non c'è civiltà, né legge. Le strade sono in mano a bande che ucciderebbero un uomo pur di togliergli le scarpe, o per un po' d'acqua...ma anche senza motivo. Ma non possono far nulla contro un viaggiatore solitario. Guerriero  non per scelta ma per necessità, Eli (Denzel Washington) cerca solo la pace, ma se viene sfidato elimina gli avversari prima ancora che si accorgano dell'errore fatale che hanno commesso. Non è la propria vita che difende così ferocemente, ma la speranza per il futuro; una speranza che porta con sé e protegge da 30 anni ed è determinato a realizzare. Spinto da questo impegno e guidato dalla fede in qualcosa più grande di lui, Eli fa quello che deve per sopravvivere – e va avanti. Solo un altro uomo in quel mondo in rovina comprende il potere che Eli detiene, ed è deciso a impadronirsene: Carnegie (Gary Oldman), il despota di una precaria città di ladri e killer che sono al suo servizio la cui figlia(Mila Kunis)   invece cerca di aiutare Denzel.
In America l'attesa del film era pari a quella che aveva accompagnato Avatar perchè molto interessante per la sua originalità sia come storia, che ambientazione.
Infatti, per la prima volta il Predestinato, la figura dell'eroe senza macchia e senza paura unto dal divino, è un uomo di colore. Nemmeno giovanissimo ma di una certa età. E’ un chiaro riferimento a Obama e di come gli Americani vorrebbero che fosse, uscendo dal clichè del bravo ragazzo che rimane superiore ad ogni attacco:  un uomo carismatico e giusto sì, ma maturo e con le palle come Denzel Washington, e non come Michelle. Questo va detto.

         

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