venerdì 31 maggio 2013

LIZ TAYLOR, LA DIVA CHE MISE IN OMBRA LA REGINA E KATE LA DUCHESSA ORA CI PROVA.

Dio salvi la Regina. Elisabetta è un nome fortunato per una regina, sinonimo di lungo regno. Lo è stato per la prima e lo conferma la seconda. Elisabetta II infatti regna da 60 anni con il rigore e lo zelo di una zelante serva, immedesimandosi nel ruolo di regina come nessu’altra: sola, distaccata, lontana da tutti dai sudditi, dai familiari, dal mondo intero non è mai riuscita a farsi amare con passione ma il popolo le è devoto come si fa con un’icona che regna sovrana in ogni casa. E lei imperterrita ha attraversato tutti gli anni del suo regno seguendo un cerimoniale uguale da secoli, sfilando regalmente portando in tutto il mondo lo stile British.





Favoloso e fantastico come il messaggio che ha voluto trasmettere con le sue mises in tecnhicolor accessoriate sempre da scarpe a mezzo tacco, borsettine mini (che chissà cosa ci terrà dentro: le chiavi di Bukingham Palace, l’agendina coi numeri dei potenti in codice, il telefonino per restare in contatto con Balmoral e le ultime notizie sui cavalli, cagnolini e cervi reali? Mah!) e una svariata gamma di cappellini.
Ecco è proprio con i cappellini che l’inarrivabile e arroccata Regina ha sempre avuto modo di confrontarsi con le dame d’Inghilterra le quali, per un solo giorno all’anno, alle corse di Ascot potevano competere con la Regina sfoggiando cappellini nelle forme più originali. Poi il silenzio, tutti prostrati a farle l’inchino: Dio salvi la Regina. Questo fino al giorno in cui la sua fedele suddita Elizabeth Taylor, nata in Inghilterra appassionata di cavalli e cani “Lassie” non convolò a ingiuste nozze moltiplicate in numero infinito con …Hilton, Wilding, Mike Todd  Eddie Fisher e Richard Burton perché a braccetto dei suoi mariti aveva anche lei il vezzo di sfoggiare cappellini originali e fantasiosi che attiravano i flash più di quanto lo facessero quelli della Regina. La quale veniva messa  in ombra dalla diva quando faceva lunghe soste in Inghilterra alloggiando all’Hilton Hotel con il mondo ai suoi piedi per ammirare ogni capriccio a tutto fashion.
La diva non si faceva mancare proprio nulla, dalle pellicce ai gioielli, dagli abiti firmati ai cappellini di regal ispirazione, sfoggiati sia nella vita che sul set dove restano indimenticate la cuffietta de’ Il Gigante, L’Abat-jour in castorino di International Hotel o in pelo maculato e sempre a cuffietta a fiori sfilando per Via Veneto.
Dall’America il produttore Mankyevicz la tempestava di telefonate per farle accettare il ruolo di Cleopatra al quale la diva faceva rispondere dal segretario buttandola lì, senza crederci troppo: “Accetto solo per un milione di dollari” Ok, il prezzo è giusto e fu così che anche Liz finalmente divenne Regina con una serie di copricapi faraonici che tanto bastaron a coronar quel sogno di surclassare la Regina Elisabetta.
Missione compiuta fino a quando la divina Liz non si stabilì definitivamente in America.

Così la Regina divenne padrona assoluta della più invidiata e vasta gamma di cappellini che Sua Grazia ha sfoggiato incessantemente su una mise dopo l'altra fino all'arrivo di Kate Middleton ben decisa ad affermarsi battendo la Regina sul fronte cappellino col quale si è sbizzarrita dalla prima entrata in scena distinguendosi per le fogge molto originali come se fosse perennemente a una sfilata di Ascot dove se ne vedono di tutte le forme più curiose.

Kate ha fatto subito tendenza con dei cappellini sempre più fantasiosi e ricercati tanto da sfiorare il ridicolo e dei quali abbiamo ampiamente parlato soffermandoci sul clou raggiunto   quando per la prima volta insieme a William aveva ricevuto l'incarico di una rappresentanza in Canada nel quale volendo ispirarsi al simbolo della bandiera aveva creato un effetto simil cresta da gallina raccogliendo fischi fra la popolazione.
Il gelato alla panna ci mancava e Kate subito ha provveduto a completare quella galleria di cappellini che fan proprio cagare. Qualcuno glielo dica per favore!








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