martedì 1 settembre 2015

LOLITE IN TUTTE LE SALSE PER UNA MAMMA PERFETTA

                                  ALISON LOHAN L'INNOCENZA PERDUTA

 Se l’America ha perso la sua fidanzatina (dopo Meg Ryan nessuna), ha però ritrovato la sua Lolita, tipica teen ager della nuova generazione di America Beauty.
Ad incarnarla si sono messe in gioco varie stelline emergenti (dopo il flop clamorosodi Mena Suvari e Thora Birch le Lolite interpreti del film, delle quali si è persa traccia), con commedie rosa sexy le quali al massimo fanno sognare le ragazze per copiarne le mises e sbadigliare i ragazzi che, stante l’ondata di femminea aggressività, sognano ben altro. Trans inclusi.
Ad emergere nel recente panorama cinematografico sono due interpreti interessanti che, stranamente e, guarda caso, nascono come figlie dell’attrice Maria Bello. Sono rispettivamente le protagoniste di Niente Velo per Jazira e Flicka.
Se la prima ha seguito le orme di American Beauty  con una Lolita in salsa musulmana l’altra, Alison Lohman, ha proseguito con il giusto percorso ad impersonare la teen ager di buona famiglia yankee tutta dolcezze e buoni sentimenti che si lascia travolgere e corrompere  da esperienze erotiche e dal vil denaro.
In linea perfetta con i nostri tempi, le nuove generazioni femminili d’assalto sono tutte improntate con una mano in pasta e l’altra in Borsa. Non griffata  ma di valore ben più consistente  perché è quella di Wall Street, la Borsa d’eccellenza.


Carina e buffetta quanto basta, superato il pericolo anoressia con fisico longilineo ma sensuale, tettine arroganti esibite nude sotto un velo-sottoveste, Alison Lohman si gode pienamente il suo successo sfilando sul Red Carpet come una star.
E giustamente perché con la sua prima prova entusiasmante del film Flicka Alison Lohman (Katy Mc Laughlin) ha dato un’interpretazione molto convincente esprimendo al meglio umori e ardori dell’adolescenza il cui universo è animato soprattutto da animali che da peluche si fanno in carne come amici particolari con i quali bruciare le intime energie ed i bollenti spiriti.
Il suo preferito è un moustag nero (Flicka) che lei cavalca dopo averlo domato e assoggettato, con il quale scorazza felice nella prateria. Non ci vuole Freud per capire che il cavallo è il suo spirito focoso e ribelle che la ragazzina riesce a controllare e incanalare in un percorso di vita al galoppo arrivando vincente al traguardo.


Infatti nella seconda prova importante interpreta un film dalle tematiche scottanti Le False Verità in cui, nel ruolo di una giornalista intraprendente Karen, si intrufola in un rapporto di due conduttori omosessuali (Colin Firth e Kevin Bacon) diventando l’amante di quest’ultimo per poi allargarsi con rapporti lesbo con Alice (Kristin Adamas) venendo poi ricattata dal primo.
Il tutto condito con un linguaggio crudo fra sniffate e rapporti molto espliciti, segnando così la sua prima “caduta da cavallo”.
Il percorso si fa sempre più intrigante con la  recente programmazione di Drag Me To Hell, dove la ragazzina Alison (Christine) riesce a vincere su tutti i fronti nella socialità della carriera e business, riuscendo a farla franca anche con il diavolo.
Un demone la tormenta dopo la sua  seconda “caduta da cavallo”, provocata dalla  scelta di fare una mossa per agevolare la sua carriera a discapito di una signora anziana che rovinerà per sempre. La quale le lancerà una maledizione a cui la piccolina farà marameo.
E qui si coglie la morale di una moderna e cinica favola rivisitata e scorretta, laddove si diceva che per arrivare presto e subito bisogna esser disposti a vendere e uccidere la madre beh, rivisitata e corretta si potrà ben dire che, non è solo la madre, ma pure la nonna.
E la nuova teen ager è servita:  rampante, senza scrupoli, pronta a tutto nel confrontarsi con il mondo a costo di restare single e canaglia.
Le resta pur sempre il cavallo, no? L’importante che sia nero…e stallone.Ma La favola oltre alla morale riserva un colpo di scena: alla fine Alison, quando credeva di aver vinto tutti maledizione compresa, vien colta di sorpresa quando arriva un treno che la risucchia sotto. Carramba che sorpresa!



                                           

                                LOLITA IN SALSA MUSSULMANA
Fra i tanti acquirenti de La 7  Enrico Mentana  a suo tempo aveva  presentato con orgoglio l'evento di giornata: lo shopping dell'Emiro del Qatar mandando un servizio con il quale si inchinava a
Sua Maestà riconoscendolo quale azionista Telecom (e dunque de La 7) e proprietario di Alzazeera nonchè nuovo acquirente della Maison Valentino che lo inquadrava in passerella insieme alla modella Monica Bellucci ad applaudire il sarto.
Bel colpo. L'Italia va in mano ai Paesi Arabi e la Bellucci si mette il velo.
Una pagliacciata dietro l'altra. Se Alzazeera era l'emittente di Bin Laden (era sempre la prima a fornire i
video del profeta del terrore d'occidente che voleva sottomettere per convertire all'Islam) ora è l'emittente del nuovo conquistatore, l'Emiro del Qatar, che l'Occidente lo sta comprando tutto.
Ad ogni buon conto, Maria Bello è la protagonista di Niente Velo per Zazira (una sorta di piccola Ruby che gli occidentali se la son spupazzata in tanti, da Berlusconi ai talk show di Santoroe Vespa passando peri Mentana che ogni giorni la metteva in scena in coda del TG).

Maria Bello è un’attrice che si sta proponendo a piccoli passi.
Fatti in punta di piedi con tanta leggerezza all’inizio della carriera non tanto per i ruoli quanto per la sua recitazione sempre un filo approssimata sul filo del nervosismo con parecchie smorfie e tic. La tipica gestualità delle attrici americane alle prime armi che non  hanno ancora imparato a concentrarsi recitando con i muscoli facciali.
Ma le fossette che si trovano agli angoli della sua bocca hanno avuto la meglio, facendo sprigionare una straripante simpatia per la sua immagine che ha imparato a gestire perfettamente per interpretare ruoli drammatici. In particolare quelli di madre, disperata, sofferente, inquieta  ma comunque sempre molto partecipe ai problemi dei figli iniziando con Flika, Uno Spirito Libero, con Tim Burton e Alison Lohman.
Dopo tante parti minori in film sempre importanti finalmente arriva la sua prima parte da vera protagonista a fianco di Viggo Mortensen in History of Violence dove sente il profumo di Oscar.
Che non riceve, ma viene notata da Oliver Stone il quale la vuole protagonista in Word Trader Center.

Poi approda in un film molto particolare dove interpreta sempre un ruolo materno: Niente Velo per Jasira, storia di una bambina tredicenne con padre Libanese che viene molestata da uomini alle quali lei si offre con innocente spudoratezza per avere un po’ di amore. Così, uno l’aiuta a depilarsi il pube, mentre un altro le infila “per giocare” un dito in vagina deflorandola e ritraendolo inorridito nello scoprire che la piccola “era ancora vergine”. In questo contesto di mostri, la piccola riesce ad uscirne trovandosi un piccolo fidanzatino di colore, trovando un ostacolo nel padre mussulmano che manifesta il suo dissenso per una questione razziale.

Insomma un film drammatico e inquietante nel quale Maria Bello si conferma attrice di grande spessore, specializzandosi nelle problematiche dei figli, tanto che in un altro film affronterà un tema attualissimo Week End con i Bamboccioni. Lolite pruriginose incluse.









       

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