mercoledì 29 gennaio 2014

LA VERITA’?NON HA TEMPERATURA.


 Ridley Scott è sugli schermi a completare la trilogia delle sue verità:
dopo Nessuna Verità, e la fanta-verità di Prometheus ecco la verità senza temperatura. Al di là del caldo e del freddo. La verità è al di sopra di tutte le stagioni.
A far la citazione colta, destinata a chiudere la trilogia di un regista ormai ricurvo su sé stesso a ricordare quel vigore di un tempo che fu (fulgidamente scoppiettante c’è da credere avendo da tempo come moglie una figura imperiale come Gianina Facio) è Cameron Diaz (già Bad Teacher in un precedente film) in versione predatrice famelica di soldi rubati dai trafficanti di droga nel film The Counselor.


Una bomba in carne ed ossa. Cameron Diaz era esplosa giovanissima con The Mask per poi far impazzire tutti con le commedie brillanti a tutto sperma spumeggiante per finire a scoppiare con questo film dove si propone come femmina predatrice. Senza pietà perché la caccia è uno sport che dà libidine.
Caccia al maschio? No alle password  delle vittime per far girare i conti come una solitaria agente di Wall Street che gioca in proprio.
Impresa ardua piuttosto che semplice a coronar quel sogno di vita divisa a metà fra ricchi e poveri in un divario sempre più distante, per trovare posto nella parte del lusso più sfrenato nel quale la moralità è andata a farsi benedire.
Cameron Diaz si muove a suo agio con la falcata di un ghepardo pronta a scannare la lepre da battere in corsa per cibarsene soddisfatta.




La legge della Giungla è la legge della vita.  “Il cacciatore ha la purezza nel cuore che non esiste da nessun’altra parte” - recita la Diaz - “perché uccide senza alcun rimorso credendo in sè stesso e nella strada che ha scelto da percorrere.“Non c’è niente di più crudele di un codardo, e probabilmente il massacro che verrà supererà la nostra immaginazione”.
Il codardo è Michael Fassbender procuratore in carriera avido e intenzionato a farsi strada nell’altra parte del mondo dove le regole sono ferree e la pietà non esiste, nel quale si muove come un dilettante allo sbaraglio facendo un favore a una sua cliente in carcere, boss del traffico, nel pagare la cauzione a suo figlio per farlo uscire. Favore che gli si ritorcerà contro con una scia di morti fra amici e la donna amata.
Lei è, la bellissima Penelope Cruz vittima sacrificale del massacro che curiosamente riporta a quello del film Il Gladiatore nel quale la moglie ispanica era impersonata da Giannina Facio (la vera moglie di Ridley Scott).
Le citazioni migliori del film sono in bocca alla Cruz quando lui, il marito Procuratore la bacia là dove non batte il sole facendola gridare di piacere: “Non riuscirò mai ad andare con nessun’altro”.
Grande baciatore Michael Fassbinder che il regista Ridley (nel quale forse si identifica) si compiace  di tenerlo in vita nel ricordo dell’amata in attesa di ricongiungersi nell’eternità.


Quello che tu hai creato in terra invece con la morte si dissolverà. Altra citazione del film.
Il messaggio è chiaro: l’amore non è una Repubblica fondata sul Lavoro anche se questo  dà all’uomo una dignità per vivere nel quale anche il rubare fa parte del pacchetto.
L’amore dà la vita ma il male l’alimenta, e solo con la morte si entra nell’eternità.  Questa è la verità. Senza temperatura.

Ma c’è un’ultima considerazione su Ridley Scott il quale con questo film vuole forse chiudere con le gesta degli eroi per rifugiarsi fra i ricordi sotto le lenzuola? Il sesso infatti è molto presente a differenza di tutti gli altri suoi film, con carezze saffiche fra Penelope e Cameron, leccate a gogò e perfino mosse da Kamasutra con la Diaz a gambe aperte sul vetro della macchina per scoparla sotto lo sguardo esterefatto del guidatore Javier Bardem  non mancand di inserire telefonate erotiche dove Ti Tocchi? Hai le Mutandine? diventa un leit motiv sentito e risentito da tutte le ragazzine in fregola con amanti agès a confermare una sorta di Ridley Scott sul viale del Tramonto da rinverdir con qualche sfumatur del grigio.

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