mercoledì 29 gennaio 2014

IL DIAVOLO NON VESTE PRADA


A Striscia la Notizia si vedono spesso servizi su marchi contraffatti.
Sono operazioni che vengono fatte clandestinamente oppure anche in modo clamoroso come per esempio si è visto nel film Il Diavolo Veste Prada di cui trascrivo le mie osservazioni del 19 settembre 2006.
"L’attrice Meryl Streep è ormai associata al personaggio della manager imperiosa di Diavolo Veste Prada.
Sarà, ma guardando alcune mise di Miuccia Prada (la stilista che ha ispirato il film e che gli americani volevan dimostrare di preferirla ad Armani) così come appare in importanti occasioni insieme alle due guru-V ogue Franca Sozzani e Anna Winthour, viene spontanea una doamnda: ma come ha fatto la Miuccia?
L’aria dimessa, versione casalinga disperata (tra l’altro non ha mai preso in mano un ago per cucire un capo!) gli abitini longuette modello chemisier a mezze maniche corredati perennemente da stole a sostituire gli sciallini della nonna, con corsettine al braccio, il capello da shampoo fatto in casa acconciato da cerchietto che, sea una ragazzina dona, a una signora over 50 fanno un filo di tristezza ci inducono a fare una piccola riflessione sul pragmatismo americano: prendi un marchio made in Italy buon prezzo e distribuiscilo in tutti i grandi magazzini a prezzo medio-alto che tanto gli Americani penseranno che comprando Prada comprano Armani. Sempre Italiani sono.
Per fortuna ci sono americani con l’occhio fino e Meryl Streep ce lo dimostra in questo film perché, pur avendo accettato il titolo tratto dall’omonimo libro, si è rifiutata di recitare vestita rigorosamente Prada confermando di essere una grande interprete.
Infatti fiancheggiando una costumista di sua fiducia di Hollyw3ood, rivelatasi abile e perfetta trova-robe, ha saputo interpretare lo stile tutto italiano in un mix di stylist da Erre-Uno a Versace, da Armani prima maniera a Valentino quando vestiva Jackie. Insomma tutto il made Italy più trionfale, quello che ha fatto inorgoglire l’Italia nel mondo.
Meryl Streep evidentemente conosce il suo mestiere dove abiti ed acconciature risultano essenziali per imprimere un carattere al personaggio. Oltre alla gestualità e alla  mimica ovviamente. E il suo personaggio di fashion-woman forte, determinata, arrogante e un filo carogna da risultar brillante  non poteva certo vestire mestamente Prada.
Più che un’ipnotica diavolessa sarebbe apparsa come una vecchia megera".
Questo per presentare un caso dove si è usato un marchio contraffatto e stravolto in maniera brillante.


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