martedì 25 marzo 2014

DOVE SONO FINITI I MORGAN?


Il sequel cinematografico di Sex and The City pare che non si farà. Pareva perchè poi si è fatto, Uno e Due.La vendetta.
Sì perchè le protagoniste sono invecchiate perdendo strade diverse dalle interpreti della serie Tv pimpanti ma con un bilancio sentimentale più da casalinghe disperate che da ubriache di Metropolitan. Finita la movida.
L’unica a sopravvivere a sé stessa è Carrie, Sarah Jessica Parker, l’autrice del diario sexy che ha portato alla ribalta l’amicizia al femminile in salsa tutta maschile perché le femmine scimiottavano spudoratamente i maschi.
Qualcuna si è talmente immedesimata nel bisex da sposarsi nella realtà con una donna.
Il merito del serial è comunque quello di aver aperto la strada dell’emancipazione alle donne.In teoria, perché in pratica si finisce sempre in due nel lettone a fare micio e micia, vicini vicini…
Le donne sono portate a crearsi un nido mentre gli uomini insistono nel far uccel di bosco, uno dei quali trova la sua incarnazione in Hugh Grant.
Cinquant’anni suonati da tempo, se nel cinema è l’ideale per fare coppia fissa, nella vita è un single incallito.
Nonostante una fidanzata fichissima (tradita con una prostituta alla quale aveva richiesto un servizio orale) e star del calibro di Julia Roberts, non si è mai innamorato seriamente, preferendo fare l’eterno bamboccione del cinema internazionale.
Al cinema ci riprova con Sarah Jessica Parker, facendo coppia di sposi sull’orlo di una crisi, che superano dopo aver lasciato la città per la campagna. Una scelta fatta a suo tempo anche da Billy Cristall con Scappo dalla Città per andare a pascolare le mucche.
La coppia Sarah e Hugh invece, troppo glamour e chic per queste pratiche bucoliche, si è cimentata  in ambiente agricolo fra culture biologiche i cui frutti genuini e benefici aiutano i due sposi a ritrovar l’iniziale passione.
Che Fine hanno fatto i Morgan?, è il titolo del film, una storia che si dipana fra scorribande nei campi assolati di grano, all’ombra delle case coloniche con il dondolo sul portico, e le bevute nei locali dove si ascolta musica country con le gare di resistenza sul cavallo finto.
Insomma abbiamo capito che è tutta una commedia, resa brillante dalla coppia Parker e Grant perché la loro recitazione  si armonizza fra la gestualità e le smorfiette di lei (quelle che ci hanno fatto innamorare di  Carrie) con l’aria da imbranato di lui, facile preda di donne dominatrici.
Il merito del film a tutta leggerezza è quello di non far pensare lo spettatore. Una terapia scacciapensieri che alla fin fine non gli fa nemmeno domandare se sia meglio vivere in città o in campagna.
Perché tutto sommato la parte di spocchiosi e snob in ambiente più sofisticato, calzava a pennello ai due protagonisti. I quali immersi nella natura con jeans e cappelli da cow boy sono un filo penalizzati: lui come sempliciotto esalta ancor di più la sua aura di bamboccione, mentre lei sembra che sia lì per caso, esattamente come quando Carrie, per far dispetto a Mister Big, andò a Parigi con Barishnicov. A far flanella.
Questa volta il dispetto lo ha fatto a noi.

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