lunedì 24 marzo 2014

MARIA DE FILIPPI E I SOLITI IGNOTI: UNA SERATA DI ORDINARIA TV


"Ieri sera ho visto la Tv e con questa l’ennesima delusione che nemmeno Gabriel Garko è riuscito ad evitare.
Se sul Primo c’erano i Soliti Ignoti, a C’è Posta per Te sono scattati I soliti sbadigli.
Se non ci fosse stato il promo accattivante con Gabriel Garko e David Beckam non mi sarei sicuramente sintonizzata per la De Filippi  sempre uguale con le sue storie (finte) strappalacrime. Ha iniziato con un saluto secco, nemmeno un …”bentrovati sono felice di essere ancora quì con voi. Macchè…che venghi avanti Gabriel Garko…!”
Uh uh uh! Il quale è stato chiamato per supportare le lacrime di due ragazzine, una in bianco e l’altra in nero come una sorta di gemelline diverse, costrette ad accudire la madre in carrozzina.
Poco più che ventenni loro, la madre sembrava la loro nonnina, tutta chiusa in sé stessa nella carrozzina che li incitava a prendere il volo.
Una sorta di presa per i fondelli rivolta ai soliti noti? Chissà…
Che comunque non ha retto il tempo della storia perché la palpebra pesante è scattata immediatamente, senza però impedirci di fare la solita domanda:
“Ma perché Gabriel Garko accetta di far quella figura dalla De Filippi?”
Perché sarà pagato profumatamente di sicuro. Questo perché le storielline lacrimose che ripropone la De Filippi hanno raggiunto un livello di saturazione massimo. Lei lo sa, ma furrrrrba come una volpe, ha inserito un altro ospite importante che compare a metà trasmissione, sperando di tenere svegli gli spettatori affezionati. I quali tra una lacrimuccia e l’altra restano in trepidante attesa di vedere anche il secondo.
Due al prezzo di uno? Sicuramente no, perché i prezzi saranno raddoppiati.
Tutto per tenere in cima agli ascolti una trasmissione che fa letteralmente cagare. Infatti l’anno scorso la De Filippi aveva invitato anche Julia Roberts, proprio nel momento in cui stava girando in Italia il suo Mangia Prega Ama la quale aveva fatto buon viso a cattivo gioco alla solita storiella imbastita per lei, invitata a dare consigli a una coppia in viaggio di nozze su come stirare o dar di gomito per le pulizie della casa.
Il prof. Grasso si era domandato come mai una diva Hollywodiana si fosse prestata ad andare a una simile trasmissione. Per soldi ovviamente.
Ma la Julia (nata sotto il segno dello scorpione che, astrologicamente parlando, la vendetta la serve sempre su un piatto freddo) , quando quest’anno è arrivata in Italia per la promozione del film ha parlato del  Bel Paese in toni ironici  definendolo un Paese Antico e fuori dal mondo, mandando tutti a cagare in senso metaforico. C’era posta anche per la De Filippi, che prende incarta e porta a casa".


                             

 L’ALBA DI CLAUDIA CARDINALE
A Claudia Cardinale era stata riservata la copertina del settimanale ALBA, (che ora non esiste più in circolazione) che le aveva dedicato quando era ancora giovane agli esordi della sua carriera cinematografica.
Erano gli anni sessanta,quelli del boom, in cui Claudia fra i tanti film aveva girato anche La Ragazza con la valigia Valigia. A Parma.
La valigia che si trascinava pesante, era piena di sogni di una ragazza del sud che voleva salire al Nord.
“Oh, il bagno tutto nero!” esclamava entusiasta al giovane Jaques Perrin quando l’aveva invitata nella sua villa della campagna parmigiana, dopo un incontro casuale, affascinato dalla sua spontaneità e calda bellezza mediterranea.
Infatti, essendo di origini tunisine, a Claudia venivano spesso affidati ruoli di meridionale, che lei interpretava con una punta di aggressività mista a una scostante ritrosìa che profumava di selvatico, attizzando il maschio come una calda preda.
Indimenticata  è rimasta la sua risata scoppiata fragorosa quando, nei panni di Angelica del Gattopardo, Tancredi (Alain Delon)  seduto a tavola al suo fianco  lanciava una battuta piccante, lasciando tutti i commensali allibiti e scandalizzati. Così come è impressa nell’immaginario quell’espressione da sicula repressa ne’ I Soliti Ignoti che assumeva quando il fratello  (Tiberio Murgia diventato poi famoso per il tormentone Lavazza “che sempre musica je”) l’ammoniva in siciliano stretto: “Carmèla compòniti”, facendole abbassare gli occhi prima di far entrare in casa l’amico Renato Salvatori che le faceva il filo.
Due occhi bellissimi color nocciola che brillavano come carboni ardenti, specchio della sua anima di araba, come lo era sua madre sposata con un siciliano.
Ma particolare curioso è anche quello del bagno, del film di cui sopra, perché decorato con mattonelle nere con disegnata al centro una pennellata di schiuma che in seguito hanno invaso le case in costruzione a quell’epoca. Per fortuna che quel décor è andato a scomparire, sostituito da colori chiari e luminosi.
Ma a quel tempo era sinonimo di raffinatezza che si trovava solo nelle case dei ricchi.
Insomma altri tempi. Oggi le ragazze sono sgamate e con le idee chiare.  Molte sono quelle che viaggiano con le trolley e con dentro sogni ben precisi: fare soldi, far carriera, arrivare, e non certo al grande amore perché  sperano solo di salire fra le alte sfere dove poter esclamare: “ Oh, ma c’è il bagno con i rubinetti d’oro!”





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