

E a Svetlana il compito di attirare, come étoile elettrizzante, un pubblico sempre più vasto e variegato a dimostrazione che la Danza Classica appassiona ormai più della lirica, anche se rimane uno spettacolo di nicchia perché diffuso fra i Templi della musica, Scala in primis, ed il Bolshoj nei quali si assiste ancora in religioso silenzio.

All’appuntamento arriva con Revelation alla quale Svetlana è particolarmente affezionata avendo la possibilità di esprimere le emozioni più struggenti e profonde dell’animo di una donna: a piedi scalzi, lunghe chiome sciolte, con una veste di velo impalpabile, si muove sinuosamente con la leggiadria delle gambe slanciate, la scioltezza delle lunghe braccia vibranti, la delicatezza del lungo collo di “cigno” in una musicalità a gocce (con la coreografia creata apposta per lei da Motoso Hiroyama) ad accompagnare con pose estreme un talento interpretativo fuori da comune.

Dalla Russia con ardore Svetlana ha portato il suo talento ad eccellere con un balletto dedicato all’Opera interpretando una voce lirica che gorgheggiando sulle musiche di Giuseppe Verdi, mima con la danza le movenze vocali in un ritmico oscillar di spalle come a dar fiato agli acuti, alternando l’espressione drammatica a quella beffarda, per sfociare in un finale di esaltante adrenalina.
Ironia brillante e tecnica perfetta in un mix di arte sublime e originale che rendono Svetlana Zakharova unica in tutto il firmamento anche per quel particolare appeal insito nella statura alta, esile e sinuosa, naturalmente emergente fra un abbraccio corale di interpreti che, raccolto in un solo spettacolo, costituiscono un’offerta di raro privilegio.
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