lunedì 18 febbraio 2013

COLAZIONE DA TIFFANY, osservazioni.

Ogni volta che rivedo Colazione da Tiffany, mi piace sempre tanto. Soprattutto è interessante rivedere come si viveva alla fine anni 50 dove anche in America c’era il boom economico, con le “festine” (così venivano chiamate qui in Italia) fatte in casa. Un rituale che, a tutt’oggi sembra alquanto ridicolo specie se la location è un piccolo appartamento in Centro di pochi metri quadri dove si ammassavano una quantità enorme di persone che sbevazzavano gomito a gomito.
E’ la stessa atmosfera che si respirava anche nel serial Sex and The City dove in fondo Carrie (Sarah Jessica Parker) cerca di ripetere il personaggio eccentrico di Audrey Hepburn con la variante in salsa spocchiosa.
Perché l’eccentricità di Holly è profondamente superficiale, nel senso che la sua leggerezza nasconde realtà drammatiche, in una sorta di fuga da sé stessa facendo scattare forti emozioni.
Cosa che a Carrie manca perché la sua leggerezza è vissuta in piena consapevolezza di sé delle sue possibilità e del suo stato privilegiato come scrittrice di successo (Questo perché gli Americani danno largo spazio a qualsiasi forma d’arte riconoscendone i meriti), per cui anche se raccoglie consensi e simpatia specie da parte delle donne, non emoziona più di tanto…Perché, diciamolo, è bruttina mentre Audrey era bellissima.
Passata alla storia del cinema come unica ed inimitabile. Anche se poi è stata copiatissima da tutte le donne del mondo e dalla stessa Audrey.
Per esempio quel cappottino arancione con collo a ciambella che indossa quando entra da Tiffany con grossi bottoni in tinta  è un modello che furoreggiava anche negli anni ’70, riportato da Audrey quando vestiva Courreges  in Due per la Strada con Albert Finney, o Givenchy in Come Rubare Un Milione di dollari e vivere felici con Peter O’Toole.
George Peppard dopo alcuni film importanti, è sparito dalla circolazione.
Questo perché nel privato era un uomo vizioso, probabilmente contagiato
dalla fama che gli era derivata con L’Uomo che Non Sapeva Amare con Carrol Baker nella parte di Jean Harlowe e lui in quella di Howard Hughs.
Gli attori spesso si immedesimo nei loro personaggi non riuscendo più a distinguere la realtà dalla fantasia, specie se hanno successo, per cui sono colpiti dalla sindrome del delirio di onnipotenza. Credo che fosse un uomo violento e che sia stato condannato per violenza sessuale. Ma non penso sia questa la ragione perché di divi viziosi è piena Hollywood. Io credo che la vera ragione stia nel fatto che non sapesse recitare limitandosi a prestare la sua bella faccia senza un minimo sforzo di muscolo facciale.
Una mimica facciale molto movimentata ce l’ha invece il cinese del piano di sopra dell’appartamento di Holly con una maschera buffa.
Infatti non è cinese ma un americano a cui hanno messo denti finti facendone una caricatura. Cosa che aveva fatto infuriare Bruce Lee_ nel film che narra la sua storia.
Infatti si lamentava della discriminazione che aveva dovuto subire una volta diventato famoso e scelto per fare la serie di telefilm su un maestro Kung Fu, perchè all’ultimo momento era stato sostituito dall’americano David Carradine, Questo perché un cinese non avrebbe fatto cassetta. Poi Bruce Lee si è preso la sua rivincita.

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