domenica 10 febbraio 2013

ANIME VAGABONDE IN TRIANGOLO PARANORMAL

 
Tutto quanto vien dall’al di là, che sia dall’oltretomba o dallo spazio, fa spettacolo.

Stephenie Meyer con le sue sceneggiature ha conquistato le platee dei ragazzini che sono corsi in massa a vedere la saga di Twilight la serie sui vampiri tratte dai suoi libri, giunta al capolinea con la rottura della liaison fra Kristen Stewart e Robert Pattison anche se nell’ultima serie si sono riconciliati per amore del film e  dei loro fans.
Potevano anche farne a meno, diciamolo, lasciando al pubblico quel sottil piacere di vedere Bella borderlyne, sempre in bilico fra il bene e il male, la carne e lo spirito, il lato a) e quello b).

Invece Bella ha scelto di entrare nella tomba convolando a giuste nozze col vampiro con tanto di nascita di una creatura così segnando la fine di un amore che tanto aveva fatto sognare gli adolescenti.
La noia del menage coniugale anche se era allietato dal terzo incluso di un uomo-lupo, il fisicatissimo Taylor Launter, che stava sempre col fiato sul collo a Bella ha avuto il sopravvento a consolidar quel detto che il matrimonio sia la tomba dell’amore che, per una famiglia di vampiri si traduce in fine dell’ amore eterno.
Oltre la porta del Grande Freddo per un corpo senz’anima c’è solo freddo per cui meglio calare un velo su questa saga.


Infatti l’autrice dopo aver cercato sotto terra il segreto dell’amore lo ha proiettato nello spazio alla ricerca di quelle anime vagabonde che vagano per le galassie in cerca di un corpo del quale impossessarsi non come una sorta di reincarnazione ma di manipolazione mentale meglio conosciuta come plagio.
Ad interpretare questo film The Host dal libro Anime Vagabonde la scelta non poteva che cadere su Saoirse Ronan l’attrice dal viso difficile da dimenticare, un viso d’angelo con un berrettino peruviano in testa che sorrideva fiduciosa mentre entrava nella tana dell’orco suo molestatore che, come una sorta di zio Michele l’aveva brutalmente violata lasciando i suoi Amabili Resti vagare nel tunnel fra la vita e la morte.


Quel limbo dove finiscono le anime innocenti recise prematuramente nella vita: una sorta di anticamera del paradiso nel quale vagano fino a che non trovano la pace con la risoluzione dei casi della loro vita.
Il film aveva emozionato tantissimo soprattutto per la presenza di questa ragazzina dal sorrisino furbetto e due occhi azzurri vivaci e svegli, ma non abbastanza da riconoscere il male che può nascondersi dentro a dei bruti.
Saoirse Ronan per Stephenie Meyer rappresenta la nuova Bella in uno scenario apocalittico perché ormai quello sembra lo sfondo ideale per raccontare il segreto dell’amore e della vita racchiudendolo  non tanto nella rinascita quanto nella fusione di due anime in un corpo solo.
La sua è un’anima pura, anche se il corpo martoriato per una malattia che un bellissimo alieno non riesce a spezzare perché lei rifiuta la fusione in quanto lui le fa ricordare il suo vero amore con il quale riuscirà a ricongiungersi proprio grazie alla collaborazione dell’alieno commosso e incuriosito di conoscere il segreto dell’amore al di là del possesso.


Come messaggio è abbastanza rivoluzionario come tutte le opere della Meyer, là dove racconta sia dei Vampiri che degli Alieni. Se con i Vampiri voleva esaltare l’amore carnale proiettandolo nel freddo dell’eternità, con le Anime Aliene ha scoperto l’amore spirituale nel quale la  Mente forte non è legata né al corpo né  all’Anima, rivoluzionando quel detto che mens sana sia solo in corpore sano.
La mente libera è al di là del bene e del male. E dello Spazio.
Geniale come idea.

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