Un conto è il bisex, un altro è il dualismo ovvero quella femminilità vissuta in bianco e nero portata alla ribalta dal premio Oscar Black Swan.


La prima è la classica favola presentata in versione comica con Biancaneve (Lilly Collins) oca giuliva che si è messa in testa di diventare cigno, la quale canta insieme agli uccellini a farle da contorno insieme ai sette nani che mette in riga uno per uno prima di mordere la mela per arrivare ad essere come Dio comanda: principessa sul pisello giusto, da farla felice da mattina a sera.
L’altra Biancaneve (Kristen Stewart) è il suo lato oscuro, la forza bruta che il cacciatore (incaricato dalla regina di ucciderla) fa invece emergere in lei addestrandola alle armi per poi capeggiare l’esercito dei nani a riconquistare il trono dopo aver morso il veleno della mela matrigna che glielo aveva usurpato. Una Biancaneve guerriera con l’intento di regnare con la spada in mano. Ancora più cattiva della regina usurpatrice che aveva il solo difetto di veder riconosciuto il fatto reale di esser la più bella (embè Charlize Theron, vero!) a dispetto dello specchio che non la giudicava tale.
In entrambi casi, la favola è sempre e comunque incentrata sul gioco dello specchio delle mie breme come tiro mancino verso la regina per favorir la principessa.

Quello che interessa è sicuramente il confronto fra tante star per vedere chi emergerà fra tutte. Se Julia Roberts ha fatto il suo tempo, se Charlize Theron ha fatto di meglio, se l’esordiente Lilly Collins è ancora troppo piccola, si punta molto su Kristen Stewart, la protagonista di Twilight, per bruciare definitivamente le ali del cigno come massima aspirazione delle adolescenti di oggi, e riproporre un modello più incisivo e tosto capace di riportare una rivoluzione.

La Pace non si raggiunge né in punta di piedi né in punta di spada perché è un lavoro duro e qualcuno lo deve pur fare. La sexy. L’importante è avere dentro il sex appeal. E mica tutti ce l’hanno...! Vabbè puntiamo sulla Kristen perché con lo scudo è molto accattivante in una sorta di vergine in difesa pronta all’attacco. C’è da Dio, diciamolo!
LA DANZA DI BIANCANEVE
Molta attesa per Biancaneve e il Cacciatore di imminente programmazione nelle sale con l’interpretazione di Charlize Theron e Kristen Stewart in una rivisitazione molto intrigante perché lo scontro Grimilde Biancaneve è supportato anche da una vera battaglia in campo con a capo il Cacciatore insegnante di armi della piccola Biancaneve.
Il film sembra ispirarsi al Ballet Preljocaj Biancaneve che ho mixato alle immagini del film con una sovrapposizione in un curioso gioco ad incastri.
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Con il Ballet Preljocaj è andato in scena Biancaneve. Finalmente uno spettacolo di rara bellezza e perfezione, per le scenografie e i costumi a sfondo classico unite alle coreografie moderne danzate tutte a piedi nudi, in un mix che esplode nella potentissima musica di Gustav Mahler. I costumi sono curati da Jean Paul Gautier, firma prestigiosa che ha saputo cogliere l’essenza dei personaggi esaltandoli all’estremo. Biancaneve, interpretato da una giovanissima giapponese Nagisa Shirai, è avvolta in una

Un moto ondulatorio, quello del peplo fra le cosce, molto sensuale che accompagna le movenze di una Biancaneve assai discinta, a rappresentare una giovane fanciulla in fiore piena di vita e smaniosa di essere colta. I suoi assolo parlano tutti in questo senso, con le movenze dapprima saltellanti e spensierate per poi avvolgersi in un duetto fra le braccia del principe, Sergio Diaz, in adagi pieni di languore. L’ensemble fra cortigiani e creature del bosco è vivace, mettendo in special modo in evidenza la performance del ballerino che mima il cervo (che verrà squartato dal cacciatore


L’apparizione della Regina-strega Emma Gustafsson, è quella che fa il botto: imperiosa, dominatrice, tutta in stile sado-maso,


Specchio delle mie brame…ma le brame sono anche quelle di Biancaneve
che lasciata sola nel bosco, incontra i nanetti i quali, contrariamente alla fiaba, sono tutti bellissimi in braghette corte con caschi da aviatore, facendo dell’ensemble con lei, dove se la passano da una mano all’altra fra salti e piroette, una sorta di ammucchiata. Sì perché tutto è ambiguo in questa fiaba post-moderna, dove a saperla lunga sembra proprio Biancaneve, mentre la Regina è quella che in fondo brucia di passione.
Tanto

Ma questa Biancaneve viene sicuramente ricordata per ben altro duetto:
quello fra la piccola e la Regina che le ficca letteralme in bocca la
mela
avvelenata
strapazzandola sadicamente fino a metterla in ginocchio dandole il
colpo di grazia cavalcandole la faccia e godendo nel vedere il totale
annullamento della fanciulla strozzata, come in un’accoppiata sado-lesbo
che lascia anche gli spettatori senza fiato.
Le performances più accattivanti sono quelle dei nanetti che escono da piccole grotte scavate nella parete rocciosa (quadro scenografico che ricorda molto quello del musical di Notre Dame de Paris), dalle quali scendono per danzare in verticale attaccati a funi elastiche, giocando a rimbalzare come tanti yo-yo.
Le performances più accattivanti sono quelle dei nanetti che escono da piccole grotte scavate nella parete rocciosa (quadro scenografico che ricorda molto quello del musical di Notre Dame de Paris), dalle quali scendono per danzare in verticale attaccati a funi elastiche, giocando a rimbalzare come tanti yo-yo.
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