mercoledì 20 febbraio 2013

ROCK OF AGES E IL MITO ANNI 80


ALEC BALDWIN LA RIVELAZIONE DELL’ANNO

E’ il momento di Alec Baldwin che sta imperversando al cinema e nei talk show e rappresenta sicuramente la rivelazione dell’anno, pur avendo alle spalle un ricco curriculum vitae. Non da star comunque.
Ha tenuto a precisarlo lui stesso al talk di David Letterman al quale ha raccontato di aver sempre cercato di difendere la sua privacy evitando di attivarsi al telefonino così come fanno tanti colleghi i quali più che protagonisti delle performances preferiscono finire sulle copertine dei tabloid dopo aver telefonato ai paparazzi anche solo per andare a fare shopping. Tac! Un flash ed eccoti divo!
Lui invece è sempre stato prima di tutto uomo. Infatti ha sposato la diva Kim Basinger che lo ha relegato a uomo di fatica perché Kim, tra u film e l’altro, si era data agli affari arrivando a comprare un intero paese che ha mandato in fallimento. Alec Baldwin si è preso cura della star sposandola dopo il film “Dice sempre sì”. Una pacchia. Lo credeva lui perché il matrimonio si è rivelato un inferno con lui protagonista come diavolo mentre Kim si assegnava quello dell’angelo formando coppia di opposti sempre in lite. Una situazione scoppiettante durata fino al divorzio liberatorio dopo il quale Baldwin ha conosciuto un periodo oscuro dando una dura svolta alla carriera  con parti da carogna con i quali si è fatto il mazzo senza però funzionare più di tanto.
Poco male perché il destino dietro l’angolo era più che brillante. Come lui del resto, che è un tipo simpatico e talmente alla mano da fidanzarsi con una ragazzina semplice e carina che non appartiene al mondo dello spettacolo. Per il momento, sperando che la luce riflessa del grande Baldwin non le monti la testa ad effetto Lecciso, inducendola a lasciare l’insegnamento yoga per una porticina in qualche film o serial televisivo perché è troppo il divario fra i loro redditi per cui la competizione è in agguato. Non sarebbe stato meglio una casalinga dolce e quieta? Non si può avere tutto dalla vita: Per il momento c’è il successo e Alec Baldwin può accontentarsi di quanto gli sta piovando addosso. Il primo segnale lo ha dato con il film E’Complicato dove appariva un filo appesantito ma giusto per dargli quell’accattivante forma di robustezza con virilità al massimo perché si destreggiava con maestria fra i letti delle sue due mogli, la ex e la seconda giovane, a riprova che un uomo vero mantiene sempre forte il senso del possesso: quello che è stato mio resta mio. Se lei ne ha voglia prego. E la voglia per la sua ex Meryl Street era ancora tanta da far propendere l’oggetto del contendere per il suo giusto verso. Insomma un uomo che piace e quel ruolo ha funzionato anche con Woody Allen che lo ha ingaggiato per la seconda volta (dopo il film Alice con la sua ex moglie Mia Farrow) per To Rome With Love nel quale Baldwin spicca fra tutti nel ruolo di un affascinante architetto.
Ma lui è soprattutto un grande attore perché sta furoreggiando sugli schermi in Rock Of Ages un musical nel quale si mette in gioco esaltando il suo talento istrionico davvero sorprendente nel duettare ironicamente in una irresistibile accoppiata gay con Brand Russel. L’immagine stropicciata e un filo trash sta’andando per la maggiore ad infoltir le fila del tipo sessantenne con l’aria intellettual-casual del quale fanno parte attori come Jeff Bridge, Anthony Hopkins, Josh Brolin.
Alec Baldwin quest’anno è in testa a confermare il trend.
                
Se Alec Baldwin si presta ironicamente a fare coppia gay, la vera icona gay del film Rock of Ages è Tom Cruise.
Costumino a pelle, natiche in bellavista, pacco kitch decorato con becco d’uccello di rubino e capello lungo con bandana per Tom è un ritorno alle origini quando, nel ruolo del predicatore assatanato del film Magnolia, insegnava ai maschi come domare la fica.

Della serie si predica bene e razzola male perché la fichissima Nicole Kidman gli è sfuggita di mano facendogli trovare la pace fra le braccia della nuova mogliettina Katie Holmes, tutta casa e shopping avendo con i serial Kennedy fatto un clamoroso flop.
Tom Cruise è comunque un fenomeno perché all’età di cinquant’anni resta sempre un bel ragazzo con i pettorali palestrati il viso dolce ma a carattere grintoso e determinato col pallino della Scientology la setta religiosa che insegna la via della realizzazione facendo spirito di gruppo: una missione impossibile al ritmo di un solista Rock come Setacee Jaxx. C’era bisogno di una tale prova? Perché Cruise non si cimenta con un ruolo di spessore che vada oltre l’esibizione muscolare?
Quello è un ruolo per un ragazzo giovane in piena tempesta ormonale con scarica di adrenalina da sballo psichedelico come erano appunto gli anni 80. Quando le ragazze avevano le spalle imbottite per accentuare l’aggressività del portamento dalla falcata felina a criniera leonina: erano dolcezze che si stavano aprendo al mondo della carriera e della parità col sesso forte (Donne in Carriera è il film emblema con Alec Baldwin, Melanine Griffith e Sigourney Weaver).
Ad incarnare il tipo in Rock Of Ages ecco apparire in scena Julianne Hough che esplode
 con tutto il suo talento di show girl americana doc. Sì perché in America la selezione è durissima. Infatti Julianne ha vinto un’edizione di X Factor dando prova delle sue capacità artistiche nella partecipazione del musical Burlesque dove si esibiva cantando e ballando Diamonds di Marilyn Monroe raggiungendo la sorprendente maturazione  in questo Rock of Ages dove si ripropone con una faccia d’angelo e a tutta voce.
Ma le sorprese non sono finite perché l’apparizione di Malin Akerman nel ruolo di una giornalista in calore non è stata da meno avendo trovato finalmente l’occasione per mettersi in luce. Dopo aver fatto gavetta bordo piscina al ritmo di “pisellami” in qualche commediola, con il Rock ha trovato lo sbocco giusto duettando in mutandine e a gambe
 aperte per farsi dare una passatina da Tom Cruise che affonda la testa al posto giusto cantando  con lei “I Want To Know What Love Is” con “tanta voglia di te”. Anni 80 appunto. Il punto è che a far da contraltare come predicatore per contrastare l’ondata rock, questa volta è toccato a Catherine Zeta Jones la quale non è certo una sorpresa perché del suo talento di show girl aveva già dato ampia prova in Chicago. Un ritorno alla grande anche per lei perché ancora in forma strepitosa.
Il ruolo di gigione spetta a Paul Giamatti che si sta specializzando come agente delle star, della politica o dello spettacolo non fa differenza: lui resta sempre il faccendiere furbacchione come una sorta di Arlecchin servitor di due padroni della commedia dell’Arte.
Poi c’è il fidanzatino di turno Diego Boneta ma non fa testo per il momento perché ha tutto il tempo davanti sperando non si fermi qui.
Il film è bellissimo, colorato e divertente. Si guarda tutto d’un fiato col battito del cuore che va a ritmo rock quando Julianne canta “Harden MY Heart dei Quater Flash. E’ nata una stella. 

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