sabato 23 febbraio 2013

DIANA E MARGARET, IL COLPO DI GRAZIA A SUA MAESTA’


Iniziavano gli anni 80 e ad offuscare ancora l’orizzonte di Sua Maestà Elisabetta II apparivano due Ladies determinate ad affermarsi e dare scacco matto alla Regina: Lady D. e la Lady di ferro Margaret Hilda Thatcher.
Lady Diana era giovane   e bella, vezzeggiata  e coccolata dai media che la soprannominavano la Rosa d’Inghilterra. Lei preferiva ovviamente il titolo di Regina , accontentandosi di quella di cuori, tutta dedita a opere di beneficenza, in attesa di diventare Regina Madre del principe William perché il sogno di salire al trono era sfumato con il divorzio del Principe Carlo. Elisabetta non amava Diana. E come poteva visto che non amava nemmeno sue figlio Charles da lui definita una madre fredda e lontana?
Se in vita  Elisabetta e Diana   si detestavano cordialmente come capita spesso a suocera e nuora, alla morte della principessa la Regina si era chiusa dietro al cerimoniale di Corte con un caparbio silenzio in quanto Diana non era più Altezza Reale. Oltre non poteva andare.
Ma l’ombra di Diana incombeva più che mai pretendendo la sua parte, quella che non aveva mai ricevuto in vita, ovvero l’inchino della Regina Elisabetta. La quale si prestava a malincuore bevendo il calice di questo suo calvario che la martoriava come una spina nel cuore…e una nel fianco.
Quest’ultima portava un nome ed un cognome Margareth Thatcher   ad infliggerle con 11 anni di “regno” da Primo Ministro il colpo di grazia, come un guanto di velluto e pugno di ferro, a Sua Maestà la Regina del Regno Unito. Non dell’Europa, sia ben chiaro.
Su questo punto la Thatcher aveva le idee chiare dissociandosi apertamente dal progetto dell’Unione Europea, e dalla Russia per fare comunella e stretta alleanza con Ronald Reagan il Presidente che in America aveva rilanciato l’economia.
E aveva fatto bene nonostante le critiche dei suoi detrattori e anche tanta impopolarità che pioveva sulla Thatcher. Che comunque recuperava alla grande facendo la guerra con una mossa vincente in difesa delle Isole Falkland. Ma la guerra della Lady di Ferro non finiva lì perché perpetrava nel suo progetto bellicoso dando battaglia ai sindacati, ai minatori per chiudere le miniere diventate inutili (arrivando ad ignorare la morte per fame di alcuni di loro che facevano opposizione), ai Pubblici servizi privatizzando con coraggio colossi come British Telecom, British Gas, British Arward, British Jaguar, le Rover e alcune Ferrovie tralasciando le Poste perché molto efficienti con utili consistenti, innalzando tassi di interesse di pari passo con l’aumento della disoccupazione e facendo dichiarazioni che suonavano come una bomba atomica per porre fine alla guerra del Golfo: “Se una guerra si comincia bisogna portarla a termine senza perdere tempo con la diplomazia. Mentre ora Saddam è ancora al suo posto!” puntando il dito contro l’Europa rimasta a guardare senza muovere un dito.
Insomma più che un Primo Ministro, un generale in gonnella. Illuminato, perché con il suo sistema duro e drastico avanzando come un carro armato, se le è valso a raccogliere tanti fischi e dissensi durante il suo mandato, dopo le dimissioni forzate con tanto di lacrime agli occhi l’Inghilterra ha cominciato a raccogliere i frutti della sua semina di cui hanno beneficiato i Ministri che l’hanno succeduta. Tony Blair in primis la cui moglie Claire al cospetto della Regina voleva rifiutarle quello stesso inchino che la Thatcher non si era mai abbassata ad eseguire .
Purtroppo a Claire è andata male perché come tutti i sudditi si è dovuta inchinare alla Regina e al sistema Thatcher.
Margaret e la Regina si ignoravano  apertamente  facendosi dispetti plateali.
Si dice che a Buckingham Palace la Regina appena il Segretario le presentava i quotidiani del mattino, dicesse ad alta voce: “Vediamo cosa dice quella là”
Quella là dava le dritte all’Inghilterra.  Alla Regina no, perché Margaret Thatcher nel suo concetto di società non esisteva né Stato né Monarchia: “Ci sono individui, ci sono persone e le loro famiglie…” Questo per dire che tutti erano chiamati a dare un contributo facendo la propria parte. Famiglia Reale compresa ma inclusa dalla Thatcher fra le passività.
Un messaggio che pare abbia raccolto il principe William   convolando a giuste nozze con una ragazza della piccola borghesia per rinverdire con lavoro e dinamismo la monarchia quando saliranno al trono, in attesa che Dio salvi, ancora per un po’, la vecchia Regina.





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